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Visualizzazione dei post da giugno, 2021

Luccio Privitera – Io, un altro. A cura di Rosalda Schillaci

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  Fin dalla dedica Luccio Privitera, autore della silloge Io, un altro – Edigraf, rivela un animo sensibilissimo: A mio padre Isidoro, a mio figlio Isidoro […] L’uno lo specchio della mia vita, l’immagine di ciò che rimane, la religione del lavoro del ceppo della mia generazione; l’altro il riflesso del bene che desidero, del buon esempio, della giusta valutazione delle cose per fare migliore il Mondo di domani, anche quando la mia presenza umana rimarrà in Lui soltanto come proiezione memorabile di me padre […] Affiora tutta la bellezza degli affetti cari, in quest’uomo gentile nato il 24 novembre del 1948. Laureatosi giovanissimo in Giurisprudenza, ha sentito presto nella sua mente brulicare la Poesia. Sono 49 le poesie contenute in questo libro pubblicato nel lontano 1976 e di cui sono venuta in possesso grazie alla generosità dell’autore. È riservato, timido, curioso e amante dell’arte Luccio Privitera, sposato con la pittrice inglese Linda Higginson. Circondato dall’Amore e

Oltre la riva, inclinazione alla Poesia, è Marco Scalabrino. A cura di Rosalda Schillaci

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  La poesia va e viene, vive e muore quando vuole lei, non quando vogliamo noi e non ha discendenti . Così Goffredo Parise, rimanda a un mondo letterario tanto articolato e complesso. Discorrere di poesia comporta un periglioso vagare su terreni accidentati, nondimeno con un andamento apparentemente semplice e un procedere del ritmo del funambolo, oscillo su una serie di versi nervosamente quieti leggendo Maria Favuzza. La poetessa nata a Salemi (TP) il 24 dicembre del 1902 e ivi deceduta il 14 febbraio 1981. L’unica donna inserita dallo studioso Marco Scalabrino nei saggi di poesia dialettale siciliana vol. 1 e 2 Parleremo dell’arte che è più buona degli uomini, - il titolo di questi saggi è tratto da una frase di Silvio Cucinotta – la poetessa è posta accanto a poeti di alta levatura come Alessio Di Giovanni, Paolo Messina, Salvatore Camilleri, Pietro Tamburello, Aldo Grienti, Carmelo Molino, Antonino Cremona, Salvatore Di Pietro, Enzo D’agata, Nino Orsini, Elvezio Petix, Salvat

Walter Benjamin - Linguaggio- Traduzione - Tradizione di Lisa Bachis. A cura di Rosalda Schillaci

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  È la definitiva consacrazione della figura poliedrica di Agesilaus Santader , il nome segreto di Walter Benjamin che ci svela Lisa Bachis, la scrittrice, poetessa, saggista (intellettuale poliedrica anche lei) che così lo definisce “insieme a Kraus e Kafka Angelus novus in questo tempo di povertà”, nel libro: “Walter Benjamin- Linguaggio- Traduzione- Tradizione, edizioni Firenze Atheneum pubblicato nel 2000. Un testo che ho ricevuto il 28 luglio del 2018. Un dono prezioso che l’autrice mi ha consegnato a Novara di Sicilia durante una presentazione libri che ci ha viste protagoniste. Pagine che ho centellinato, come un vino prezioso, che ho letto e riletto per perdermi e ritrovarmi. Ne ho gustato lo stile - la Bachis ha la capacità di rendere semplice anche ciò che non lo è -, e il contenuto così ben descritto nella quarta di copertina: “La poliedrica figura di Walter Benjamin, homme de lettre , affascina per l’incredibile capacità di spaziare in tutti i campi delle lettere e del p

Mariapia L. Crisafulli. Certi poeti… A cura di Rosalda Schillaci

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  Le copertine originali, tutte realizzate dall’artista Nina De Simone, racchiudono gli scritti della collana Le stelle di Macabor. Tra i volumi della raccolta viene presentata Mariapia L. Crisafulli con La vita là fuori – appena edito da Edizioni Macabor -. Una silloge, di poesie e metapoesie, pubblicata a maggio 2021, avvalendosi della puntuale prefazione di Franca Alaimo. Così l’enunciato: «All’interno della silloge, dove si muove una folla di persone anonime, di clochard e derelitti, sui cui volti l’autrice scorge “tutto l’umano che conosco”, cioè quell’integrità etica ed innocenza vitale, se non anche “storica”, che li distinguono dai potenti del mondo, fabbricanti impudichi di storie di guerre, di terrore e di morte, diffuse quotidianamente dai tg.   […] Così empatico è nella scrittrice tale sentimento di compartecipazione – al contrario di quanti se ne stanno lontani dalla “finestra” e non vogliono guardare quanto accade “là fuori” nella realtà, persi nell’orizzonte asfi