UN BALZO MIRACOLOSO OLTRE IL TEMPO: “Ebrei a Taormina – Dalle origini all’espulsione del 1492 – Lisa Bachis – Bonanno Editore.” A cura di Rosalda Schillaci
Numerose le fonti, dalle
spinte e controspinte, veri contrafforti architettonici, attraverso le quali
Lisa Bachis declina una ricostruzione storica che rimanda ai primi insediamenti
ebraici sino al 1492, data della firma dell’editto di espulsione degli Ebrei
dai domini spagnoli. Fino a quel 1493, data concessa alla comunità ebraica per
abbandonare la Sicilia. In questo testo l’autrice Taorminese, storica del
Medioevo e studiosa di Filosofia Emeneutica, affianca alle vicende storiche
quelle umane. E come sempre valorizza gli aspetti storici della sua amata
Taormina – dove vive e lavora – e dell’intera Isola.
La filosofia Bachisiniana, lungimirante e
attenta, conduce per mano nel saggio della collana Storia e Politica: “Ebrei a
Taormina – Dalle origini all’espulsione del 1492” – Lisa Bachis – Bonanno
Editore, che vi appassionerà come un romanzo. Poiché la capacità di rendere
facile ciò che in realtà non lo è lo avevamo già ravvisato nella magnifica
opera su “Walter Benjamin. Linguaggio Traduzione Tradizione.”
«Colui che s’accinge a
visitare luoghi poco conosciuti, mantiene lo sguardo meravigliato del fanciullo
e conserva, profondo, il sentimento della riconoscenza che sgorga spontaneo
quando la vetta è raggiunta.» L’autrice traccia una linea retta come una
stratega militare, si oppone all’improvvisazione. Il percorso che intraprende è
frutto di studi seri e interminabili. Distingue e si distingue nello stile, si
muove tra la sapienza e la comunicazione. S’ispira a una prodigiosa attitudine
di cadenze, non impregnandosi del teorico e del pragmatico, ogniqualvolta
spaziando invece con la sua personalità critica. In lei esiste un linguaggio
elegante, un fervore nel condurre a una forma di intelligenza formale che
attinge alla fonte storica e ci consegna un quadro di un’opera di cui non si
può rimanere stupiti ed ammirati.
C’è tanto. I lettori che
non sanno vivere senza libri voltano le spalle al superfluo e rimangono
irretiti nella rete della memoria. Dialogano con i capitoli che l’autrice
propone, dispone, come un sentiero su cui ci accompagna e ci fa trovare la
giusta tonalità analitica. Il mondo cessa di essere dilaniato dalle contraddizioni
nella dialettica di chiarire fatti storici con una grande capacità di
oggettivazione.
C’è tanto, nella
magnifica prefazione del Dr. Mauro Passalacqua, all’epoca della pubblicazione nel
2009, sindaco di Taormina. Il quale sottoscrive: « il testo venuto alla luce,
dopo un lungo e laborioso periodo di ricerca, ci consente, oggi, di leggere una
pagina della storia sulla nostra Città, pressoché sconosciuta, ove si attesta
che la comunità ebraica taorminese, rientra a pieno titolo nell’elenco di
quelle 52 comunità, presenti nell’Isola sino alla fine del XV secolo e che
nell’anno 1492 – a seguito dell’emanazione dell’editto di espulsione voluto dai
sovrani d’Aragona e di Castiglia, Ferdinando e Isabella – saranno costrette ad
abbandonare i luoghi natii e la loro Isola, obbligate ad un esito forzato. Il
volume denso di contenuti ma snello nella trattazione della materia, ha un
ricco corredo di note ed un’accurata bibliografia. […] Tra le varie fonti
bibliografiche consultate dalla studiosa. “L’Ebraismo della Sicilia”, opera
dello storico taorminese Monsignor Giovanni Di Giovanni.»
Si procede nei testi
della scrittrice Lisa Bachis, e soprattutto in questo saggio, verso una
vertigine di cui si rischia di lasciarsi assorbire completamente. È infallibile
nella forza che attira e inghiotte avvalendosi di guizzi, riflessioni e
testimonianze, mentre si rimane sulla pagina. Il ritmo della concentrazione
scandisce un tempo altrettanto profondo. Un’immersione totale senza distrazioni
per comprendere un mondo ammalorato e incoerente. Narra l’autrice uno scontro
inevitabile che con l’uso della forza prende spazio con un nuovo dominio
culturale. In un’epoca di smarrimenti spirituali, anche oggi, volgere lo
sguardo alle figure, alle situazioni del passato, incarna una soluzione che
placa l’angosciosa realtà enigmatica.
C’è tanto cuore nei
ringraziamenti: «In memoria di mio padre, che mi ha insegnato a rispettare e
custodire il Passato per comprendere meglio il Presente.»
Tutto ciò, ancora una
volta, mi fa affermare che le qualità della Bachis sono poetiche, ma altresì
con il dono innato di saggista, affinato da studi, ci conduce in un balzo
miracoloso oltre il tempo. Ci distrae da un divenire amplificato
dall’incertezza. Immergersi nella lettura Alta, ecco alquanto necessario, un
buon rimedio.
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